Professional Garden Worker. Caucasian Gardener and the Backyard Maintenance. Agriculture Industry Theme.
Alzi la mano chi, facendo il giardiniere, non ha mai accusato dolori. In questo mestiere il corpo è sottoposto a forti sollecitazioni, si muovono pesi, si assumono posture errate; e, stando all’aperto – il sogno di chi sta perennemente davanti a un computer – si è soggetti a temperature troppo freede o troppo calde e umidità. Tra i dolori più comuni, il mal di schiena, che, se non contrastato può diventare cronico. Ora la buona notizia: ci sono accorgimenti da mettere in pratica per alleviare o prevenire il dolore: questo è il tema della nostra rubrica La parola all’esperto, che vi accompagnerà su tutti i numeri de IL giardiniere SMART. E per parlare con cognizione di causa del mal di schiena del giardiniere, abbiamo intervistato Giulia D’Andrea, 24 anni, neo-fisioterapista di Milano. Ecco cosa ci ha raccontato.
Dopo un percorso iniziato con infermieristica, proseguito alla facoltà di Fisioterapia e che continuerà con un master in terapia manuale, Giulia ha scelto come ambito di specializzazione quello sportivo, In generale, lavora per aiutare chiunque, dopo un trauma o una patologia, voglia tornare alla propria condizione fisica precedente.
Quali sono le problematiche principali per i professionisti di questo settore?
Il mal di schiena è certamente il primo e più forte problema che una professione come quella del giardiniere potrebbe far insorgere. Questo a causa della movimentazione di carichi, piuttosto che il passare troppo tempo in piedi o in posizioni accovacciate: tutti questi fattori, se ripetuti, possono finire con il provocare una sollecitazione elevata alla colonna vertebrale. Anche il polso e la spalla possono essere bersagli frequenti, soprattutto quando stimolati per molto tempo nella stessa posizione.
Quali potrebbero essere gli accorgimenti per prevenire questi problemi?
È importante ricordarsi di fare delle pause e cambiare spesso posizione. Va cercata una vera e propria strategia per ridurre i fattori di rischio: preferire l’utilizzo di scale per evitare allungamenti della schiena, e sarebbe utile fare stretching prima e dopo le ore lavorative. Un vero toccasana sarebbe, per chi ne ha la possibilità, seguire corsi di yoga o pilates, discipline che aiutano la mobilità della colonna e quindi a prevenire traumi. Poi, mobilizzare sempre: ad esempio con circonduzioni, dei veri e propri esercizi di riscaldamento prima di iniziare a lavorare, oltre a, come detto, cambiare spesso posizione.
I carichi in questo mestiere sono inevitabili, cosa si può fare in tal senso?
Per quanto riguarda i carichi l’ideale è evitare il più possibile di utilizzare la forza, ma servirsi di attrezzi e strumenti per aiutarsi, cercando, quando proprio non è possibile, di tenere il peso vicino al corpo: in questo modo non ci si sbilancia e non si creano scompensi a livello muscolare, che possono portare poi ad avere dolore.
In situazioni di sovraccarico è bene distribuire il peso in modo omogeneo: penso a tutte quelle attività portate a termine in posizione accovacciata. L’ideale sarebbe svolgerle con l’aiuto di ginocchiere per poter stare appoggiati in modo adeguato.
Abbiamo chiesto a Giulia di consigliarci degli esercizi da poter svolgere in autonomia. Ecco cosa ci ha suggerito: