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SOS DISERBO

Published by Redazione IL Giardiniere smart on Marzo 8, 2023
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    Diserbo infestanti

    Eccoci con il secondo dei quattro appuntamenti, guidati dall’esperto Enrico Pinali, per scoprire quali sono gli strumenti più efficaci a nostra disposizione per contrastare le infestanti

    Prosegue il nostro viaggio nel mondo della gestione delle infestanti: nello scorso numero abbiamo parlato di antigerminelli, mentre nelle prossime righe ci concentreremo sull’acido pelargonico. 

    Le diverse tipologie in commercio

    Una questione di per sé semplice, dato che si tratta di soli due prodotti: uno con una concentrazione di 186,7 gr/lt, noto come Finalsan Plus e uno con una concentrazione pari a 498,3 gr/lt, che arriva sul mercato con diversi nomi commerciali.

    Quali alternative?

    Tra i prodotti utilizzati per il diserbo totale, alternativi al glifosate, merita una menzione l’acido acetico. È giusto precisare, infatti, che non è configurato come fitosanitario, e dà dunque spazio a diverse interpretazioni, oltre a non dare alcun tipo di garanzia sulla costanza e la qualità del prodotto. Il fatto di non essere un fitosanitario, infine, non fornisce alcuna informazione sul suo impatto ambientale.

    Acido pelargonico, cosa tenere a mente

    Ove non è consentito l’uso del glifosate, l’acido pelargonico nelle sue due concentrazioni rappresenta una valida soluzione, se usata correttamente e tenendo comunque in considerazione un costo superiore rispetto al glifosate. 

    Il corretto uso dei fitosanitari è un tema sempre importante ma, nel caso dell’acido pelargonico a 186,7 gr/lt (Finalsan Plus), lo è di più dato che risulta anche influenzato da:

    • Temperatura: funziona dai 12°C a salire 
    • Luminosità: con il cielo coperto non è efficace 
    • PH: è fondamentale acidificare l’acqua, altrimenti i carbonati “depotenziano” l’efficacia  
    • Crescita: se l’infestante è lignificata, o comunque sopra i 5 cm, il suo impiego non è ottimale.  

    La modalità di funzionamento del Finalsan Plus ci dà quindi un riscontro molto veloce sulla sua efficacia. In altre parole, se entro le tre o quattro ore successive all’applicazione non vediamo il disseccamento, il trattamento non ha funzionato.

    Le diverse concentrazioni 

    el caso in cui ci ritroviamo a lavorare in quelle che il PAN definisce “aree frequentate dai gruppi vulnerabili” o aree sensibili, l’unico fitosanitario che possiamo utilizzare è proprio il Finalsan Plus.

    Nelle aree in cui è bandito il Glifosate, ma siamo fuori dalle “aree sensibili”, risulta invece più pratico usare un pelargonico con concentrazione più alta, in modo da rendere più economico il trattamento. Oltre all’aspetto economico il pelargonico con concentrazione pari a 498,3 gr/lt risulta più semplice in quanto: 

    • Temperatura: è efficace già al di sotto dei 12°C
    • Luminosità: il cielo può essere coperto al momento del trattamento 
    • PH: è fondamentale acidificare l’acqua, altrimenti i carbonati “depotenziano” l’efficacia  
    • Crescita: lavora comunque entro i 5 cm circa 

    Con queste caratteristiche rimane tuttavia fondamentale fare attenzione al fatto che, contrariamente al Finalsan Plus, possiamo vedere la sua efficacia nell’arco di qualche ora, così come dopo due o quattro giorni, a seconda delle condizioni meteo.

    Con questo focus sull’acido pelargonico, abbiamo esaurito il tema del controllo chimico delle infestanti. Nei prossimi numeri avremo però modo di parlare anche della pacciamatura: un metodo, invece, meccanico di contenere le infestanti. Un tema spesso, peraltro, considerato banale, ma che richiede comunque una buona conoscenza dei tessuti. 

    La parola a…         

    Enrico Pinali è project manager presso Ipag, con una visione nel mondo del verde pubblico e privato che abbraccia il lato tecnico del settore, insieme a quello commerciale. Nella sua figura si uniscono, così, due aspetti spesso tra loro slegati: una visione d’insieme e una profonda conoscenza del settore, attraverso le quali imparare a leggere gli sviluppi di mercato e intercettare le diverse esigenze e gli obiettivi di ogni progetto. Negli ultimi anni, però, le sue energie si sono concentrate nell’approfondire proprio la tematica delle infestanti, imparando a conoscerle per declinare nel modo più efficace possibile soluzioni e strumenti.

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