Little green plant on crack dry ground, concept drought
Dopo un 2022 decisamente siccitoso, il tema dell’emergenza idrica è rimasto al centro del dibattito in Italia, con difficoltà e situazioni d’emergenza che continuano a interessare il nostro Paese.
Proprio intorno a questo tema si è mosso il Forum Siccità organizzato da Forestami, progetto promosso da Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia e altri enti, nato da una ricerca del Politecnico di Milano grazie al sostegno di Fondazione Falck e FS Sistemi Urbani dello scorso 20 marzo. Un incontro durante il quale, oltre alla siccità, si è affrontato un altro tema caldo: l’emergenza climatica.
«Sono temi che richiedono l’attenzione di tutti, immediata e su terreni diversi» ha spiegato Stefano Boeri, il noto architetto del progetto del Bosco Verticale milanese e Presidente del comitato scientifico di Forestami. «Soprattutto, non sono temi che si esauriranno quest’anno. L’anno scorso, per quanto riguarda il nostro progetto, abbiamo avuto delle perdite significative, che ammontano a circa il 10%. Abbiamo di fronte un futuro difficile, per questo serve un confronto serrato per poter capire quali politiche attuare nel nostro Paese, su temi come la riduzione delle perdite idriche e l’aumento dei bacini di paramento dell’acqua piovana».
Un tema che, senza dubbio, coinvolge diversi livelli delle realtà amministrative italiane, quella degli operatori del verde in primis, ma che ancora trova troppo poco spazio ai tavoli tecnici. Proprio a colmare questo vuoto, un tavolo permanente «di cui fanno parte organizzazioni che si occupano della gestione della risorsa idrica e che rappresenta tutti gli interessi», come ha spiegato Massimo Sertori, Assessore Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni di Regione Lombardia. «Al 13 marzo, data in cui abbiamo effettuato le ultime rilevazioni, siamo sotto allo storico 2006 – 2020 di 2 miliardi di metri cubi, pari a circa -60%. Sono dati impressionanti. L’anno scorso, nello stesso periodo, eravamo a -57%, quindi in una situazione simile».
A questo punto, quindi, è importante non solo guardare al futuro, ma anche capire cos’è successo negli anni precedenti, di modo da poter intervenire correttamente. «Il 2022 è stato un anno orribile per le condizioni climatiche, ma non è stato il primo dove ci siamo trovati ad affrontare un lungo periodo di siccità, perché un precedente simile lo abbiamo già avuto nel 2003. Negli ultimi anni, dal 2015 al 2020, ci sono sempre stati segnali importanti e continui di fenomeni siccitosi» ha spiegato Enrico Calvo, Project Manager di Forestami. «Questo fenomeno ha riguardato tutta l’Europa e siamo di fronte ad un nuovo “tempo” che va capito e affrontato, perché il tema della siccità tocca la società intera». La siccità, come spiegato da Calvi, infatti, ci ha dato numerosi insegnamenti. Tra questi, l’importanza di scegliere specie più adatte ai nuovi climi e di approcciarsi in modo diverso all’utilizzo delle piante, con nuovi piani di adattamento climatico per i sistemi verdi. «Servono protocolli di intervento chiari, con un cambio di paradigma e dei patti di collaborazione. Le piante ci dicono che dobbiamo essere alleati per riuscire a metterle in condizioni di operare. Dobbiamo riuscire a metterci nelle condizioni di continuare a piantare, prenderci cura delle nostre piante e conservare il nostro capitale naturale».